domenica 22 aprile 2007

Oggi, 22 aprile 2007, Earth Day

Oggi, 22 aprile, si celebra la 37ma edizione dell’Earth Day, la Giornata della Terra. Spetta al senatore statunitense Gaylord Nelson la paternità di questa iniziativa nel 1970. Si dice che l’idea di dar vita alla “manifestazione madre” arrivò dopo un viaggio a Santa Barbara: qui Gaylord rimase impressionato da un drammatico incidente petrolifero lungo la costa della città. Nata quindi negli Stati Uniti, oggi l’Earth Day coinvolge 175 paesi.

Al centro della giornata i cambiamenti climatici, ormai protagonisti di quasi ogni evento di comunicazione che ci sia in giro. Su Sky TG24 una puntata dedicata all’Unità di crisi-allarme clima; National Geografic per tutto il giorno manderà in onda documentari e aggiornamenti: Notizie dal pianeta terra.

Iniziative sono previste in tutto il mondo, solo negli Stati Uniti oltre 1.300 eventi. New York sarà invasa da migliaia di bambini impegnati in progetti di educazione ambientale, a Mosca saranno invece protagoniste le bici con una mega-pedalata a sostegno della mobilità sostenibile, mentre in Egitto è in atto una azione di pulizia dei fondali marini.

In Italia si fa sentire invece la voce degli ambientalisti, purtroppo con toni allarmanti. Legambiente coglie l’occasione per ricordare i danni che i cambiamenti climatici possono portare alle piante delle nostre isole e a specie come, salamandre e tritoni, balenottere e delfini, tonni rossi e pesci spada ma anche, mufloni e lontre. “I numeri riportati nella Red List dell’Unione Mondiale per la Conservazione della natura (IUCN) parlano chiaro – dice Roberto Della Seta, presidente nazionale di Legambiente – la varietà e la quantità delle specie stanno diminuendo a una velocità mai osservata prima d’ora. E’ degradato o sovrasfruttato il 60% dell’ecosistema del pianeta: gli equilibri sono delicati, mentre gli impatti antropici crescono a dismisura. E l’Italia è soggetta al declino generalizzato comune a gran parte della Terra, nonostante ospiti più della metà delle specie vegetali dell’intera Europa e un terzo della fauna del continente”.

[copiato spudoratamente da ecoblog]

venerdì 20 aprile 2007

Youtube e le conseguenze della rete

Con i tempi che corrono, la rete sta diventando sempre più pubblica e popolare della televisione o del giornale.

Le notizie corrono più velocemente, le voci si diffondono in maniera più rapida e la gente viene a sapere tutto di tutti (qualora lo si voglia).
Nasce così una sorta di macrovillaggio nel quale, come in ogni comunità che si rispetti, si vengono a creare dei tabù e dei limiti ad un certo tipo di cose.

Di conseguenza delle vere e proprie paure.

Non farebbe piacere se il mondo intero venisse a sapere anche se per una frazione di secondo che, ad esempio, sei caduto alla recita di fine anno scolastico facendo una figuraccia davanti a tutti o che, sempre per esempio, ci si è puliti il naso accidentalmente davanti ad una telecamera.
Infatti uno dei mezzi più potenti in assoluto per comunicare informazioni (proprie e non) è proprio il video, e in particolare Youtube è il browser più usato per la condivisione del materiale.
Per farla breve, la potenza di tutto ciò è tale da far mettere paura a tutti, nessuno escluso.

E non lo dico io, lo dicono i fatti.

Sempre più persone sono tuttora attanagliate dalla paura di essere riconosciuti in giro, di poter diventare oggetto di scherno da parte degli altri, e questo solo per un gesto compiuto accidentalmente, e ripreso allo stesso modo (e alle volte senza che neanche la "vittima" veda quel determinato video).

Per carità, questa è l'ultima cosa che approvo.

Infine, considerate i fatti e noterete che l'unica cosa che deve spaventare non è un video amatoriale, bensì l'alone di paura che gira intorno a questo business spaventando.

E questo si che è preoccupante!

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