giovedì 10 luglio 2008

Perchè se in politica tutto è ovvio, nessuno dice niente?


Affrontare di petto il discorso di Berlusconi, soprattutto da uno come me che non ha esperienza nel campo non è facile.


Ma ci voglio provare lo stesso.



Iniziamola a prenderla alla larga e consideriamo che gli italiani (sia qui che nel mondo) si dividono ovviamente in quelli che apprezzano Silvio Berlusconi e quelli che lo denigrano.

C'è sempre una diversificazione radicale delle idee, in tutto, e questo serve affinché le società come la nostra non cadano sotto l'ideale di uno che per quanto possa sembrare corretto non darà mai la sola verità.


Per far si che ciò accada (e cioè per far si che ci sia questa distinzione), tutto si deve basare su delle idee che supportano il proprio "pensiero politico"(se così lo vogliamo definire), superficiali o approfondite che siano, ne parleremo dopo.

Ebbene tali idee col passare del tempo formano la persona, la identificano in un determinato schema sociale attraverso il quale essa si riconoscerà e consoliderà le proprie idee.


Ma da dove arrivano tali idee?


Spesso, o quasi sempre, dall'educazione che ci viene data.

Non sto qui ora a catalogare i diversi canoni di didattica, ma si sappi che le "idee politiche" sono frutto di una viziosa genealogia che col passare del tempo difficilmente riuscirà a rivisitare tali concetti.

Così come dei gesti automatici, così come l'etichetta che ci viene impartita da piccoli e che ormai fa parte del nostro comportamento, così le idee sopracitate.


Ora però, ci vorrebbe uno sforzo più attivo e meno passivo di quello di subire e riproporre gli ideali acquisiti.


Uno sforzo che fa si di vedere da un altro punto di vista queste idee in modo tale da poterle analizzare meglio e criticarle se ce ne fosse la necessità.

Insomma importarle in un modo di pensare che ci è proprio e che non ci SEMBRI solo proprio.



La superficialità con cui ci si lega ad un leader politico è impressionante e al contempo favolosa, poiché fa capire come i concetti che finora ho esposto i quali possono sembrare ovvi sono tuttavia difficili da comprendere, soprattutto ad una certa età.


Mi spiego, proprio stasera parlavo con un mio amico di come alla nostra età (16-17 anni) sia fondamentale l'aspetto fisico per "appararsi" (=fidanzarsi) con qualcuno.

Non conta ancora molto il carattere o se conta, è dosato bene con la fisicità della persona.


Questo discorso (che alcuni diranno che vale solo per noi maschi, ma vi assicuro che non è affatto così... credetemi :] ) si può adattarlo benissimo al discorso politica, e facendolo si viene a capire che in certi casi il pongo è duro come la roccia in confronto al materiale di cui sono fatti i nostri discorsi.


Mia zia è attratta da certi leader solo perchè si pongono bene in televisione e/o al pubblico.

Mio zio è attratto da certe leader solo perchè sono "bone" e sostengono gli ideali del fascismo (i quali hanno costituito radicalmente la formazione di tale partentado, e quindi ci si ricollega al discorso di prima).


Sapendo e saputo questo, Berlusconi allora piace perchè si pone bene?


E perché se tutti sanno dei suoi vari trascorsi (confermati anche da lui stesso), c'è gente che continua  a sostenerlo in maniera radicale?


Mia zia sostiene che chiunque per avere successo deve in qualche modo barare, berlusconi è uno che l'ha fatto bene quindi vale, ed è giusto che venga premiato con la fiducia.


Basta questo?


Mio padre fa l'indifferente, non c'è più niente da fare o da dire, tanto è inutile.


Basta anche questo per evitare disguidi di qualunque tipo?


Ed evitare disguidi di qualunque tipo riesce, non dico a risolvere, ma almeno a dare una visione un po' meno sbiadita su questo concetto che a mi piace considerarlo di carattere sociologico?


Ovvero se tutto è molto ovvio, perchè si dovrebbe sopportarlo o ancora meglio/peggio supportarlo?






Io sicuramente non mi escludo da quelli che subiscono gli ideali politici.

Come in molte famiglie italiane, nella mia si parla a sinistra e di conseguenza in futuro anche io subirò il fascino di quella fazione.


Ma a differenza di molti io cerco almeno di non parlare per sentito dire.


O almeno lo spero.


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